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05 02 2014 | Rimini | Bulletti: Gestione ‘privata’ per il patrimonio Fellini

Mercoledì, 05 Febbraio 2014

mattoneRimini | Bulletti: Gestione ‘privata’ per il patrimonio Fellini

 

La notizia è del Financial Times. Il vicepresidente della Provincia di Rimini, Carlo Bulletti, ne rilancia l’anticipazione. “La Corte dei Conti ha citato per danni Standard&Poor's, chiedendo un risarcimento di 234 miliardi di euro, per il declassamento del 2011 che ha posto l'Italia ad un passo dal livello spazzatura”, annuncia Bulletti. Perché? “Secondo l’organismo di giustizia amministrativa, l’agenzia di rating avrebbe omesso di considerare la ricchezza immateriale italiana, vale a dire “il patrimonio storico, artistico e letterario accumulato nel corso della storia del paese”, dando quindi un giudizio gravemente deficitario che ha provocato crollo di credibilità sui mercati internazionali e danni finanziari enormi all’Italia”.

 
Bulletti è stuzzicato da un particolare non trascurabile della vicenda. “La Corte dei Conti, anticipa il ‘Financial Times’, avrebbe esemplificato il suo ragionamento, citando tra le eccellenze colpevolmente ‘dimenticate’ da Standard&Poor’s, non solo opere d’arte, monumenti, edifici ma anche il patrimonio filmografico migliore, a partire dai capolavori di Federico Fellini. Esemplare il titolo che sovrasta l’articolo del FT ‘Italy accuses S&P of not getting ‘la dolce vita’. Conseguente l’astronomica richiesta di rimborso per l’errore”. Ovviamente l’agenzia di rating ha già fatto sapere di ritenere risibile la citazione.


Tutta questa vicenda, anche se non si sa come andrà a finire, deve far riflette, secondo Bulletti, circa “il rapporto tra il maestro e il nostro territorio, davanti all’ennesima, clamorosa riprova della ‘potenza’ universale del nome Fellini. L’invito è di pensare in grande e di non continuare ad avvilupparsi nei corto circuiti locali che sinora hanno creato più problemi che opportunità al ‘dispiegamento libero’ di quella forza. Pensare in grande vuol certamente dire la ristrutturazione del Fulgor in corso e la sua trasformazione in Casa del Cinema permanente dedicata a Fellini. Ma pensare in grande vuol dire, a mio parere, riconsiderare il discorso del coinvolgimento dei privati, e non solo dei privati locali, nella conservazione dei materiali e nella valorizzazione del rilievo territoriale dato a Rimini da Federico Fellini. Questi compiti e ruoli non possono essere, perché così non sono in tutto il mondo, adempiuti in via esclusiva dall’Ente pubblico. Per mille motivi, non solo riguardanti le risorse da metterci. Per questo credo che in futuro, una volta completati i contenitori felliniani, si dovrà tornare a ragionare anche di una Fondazione Fellini o qualcosa di analogo, che faccia tesoro dei guai dell’esperienza precedente, principalmente dovuti a un’architettura societaria impropria”.

 


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